Patrimonio svizzero è per il raggiungimento della neutralità carbonica entro il 2050 e sostiene senza riserve l’obiettivo di accelerare lo sviluppo delle energie rinnovabili. Tale sviluppo ha un impatto sulla natura e sui monumenti storici, e quindi sul paesaggio e sull’aspetto degli insediamenti. Poiché occorre adottare un approccio complessivo, la protezione del clima, la cultura architettonica e la biodiversità devono avere la stessa priorità.
Nella sua presa di posizione sulla revisione della Legge sull’energia 2022, Patrimonio svizzero riconosce la necessità di sviluppare il solare e sostiene gli sforzi previsti. Con l’introduzione dell’art. 18a LPT, la Confederazione ha scientemente sondato i limiti delle competenze che la Costituzione le garantisce. La proposta di ridurre le competenze dei Cantoni e dei Comuni per quanto riguarda gli impianti solari sulle facciate è tuttavia poco compatibile con i principi federali e con la ripartizione dei livelli di sovranità.
La Confederazione ha in primis il compito di creare incentivi che motivino i Cantoni e Comuni ad agire e, all’occorrenza, adottare sanzioni. Anziché interferire nella sovranità cantonale e comunale, bisognerebbe sovvenzionare gli investimenti fatti nei luoghi opportuni e attenti a una cultura architettonica di qualità oppure fornire un sostegno finanziario ai Comuni per l’elaborazione di una pianificazione del solare. Questo andrebbe in direzione di quella che nell’ultimo numero della rivista «Heimatschutz/Patrimoine» abbiamo definito una «nuova cultura del solare».
In concreto Patrimonio svizzero chiede che all’art. 18a cpv1 della Legge sulla pianificazione del territorio si rinunci a estendere alle facciate l’esenzione dall’obbligo di autorizzazione per impianti solari. Qualora questa estensione fosse irrinunciabile, perlomeno la si limiti alle zone industriali e artigianali. Patrimonio svizzero è favorevole all’obbligo di installazione di impianti solari sulle costruzioni nuove, ma limitatamente alle zone industriali e artigianali.
Concentrare la procedura di approvazione dei piani a livello cantonale può contribuire ad accelerare lo sviluppo delle energie rinnovabili ricavate dall’acqua e dal vento. È fondamentale capire se, privando i Comuni delle loro competenze in materia, i bisogni della popolazione locale saranno sufficientemente presi in conto, in particolare quando si tratta di realizzare parchi eolici.
Dal punto di vista della tutela dei beni culturali, è alquanto importante che l’elaborazione di una «concezione per le energie rinnovabili» proposta all’art. 9a non pregiudichi in alcun modo l’odierna prassi giuridica secondo cui occorre tenere conto degli inventari federali (ISOS, IFP, IVS), in particolare per i progetti di impianti eolici nei pressi di oggetti catalogati nell’ISOS.
Nel numero 2/2022 della sua rivista «Heimatschutz/Patrimoine» dedicato al tema «Una nuova cultura del solare», Patrimonio svizzero esamina in quali ambiti sia opportuno promuovere l’energia solare e in che modo gestire questa promozione senza perdere di vista l’insieme degli interessi in gioco. Nei loro interventi, i responsabili dell’associazione Swissolar, della Fondazione svizzera dell’energia e di Patrimonio svizzero cercano soluzioni condivise. Alla rivista è allegato il rapporto annuale 2021 di Patrimonio svizzero.
Comunicato stampa, 20 maggio 2022
Parere sulla revisione della Legge sull’energia 2022: Per una nuova cultura del solare
Revisione della Legge sull’energia 2022
Presa di posizione di Patrimonio svizzero (in tedesco)
Stefan Kunz, Segretario generale di Patrimonio svizzero,
T 079 631 34 67 stefan.kunz(at)heimatschutz.ch