Con la revisione proposta della Legge federale sulla protezione della natura e del paesaggio, il diritto di ricorso verrebbe soppresso per le abitazioni con una superficie per piano inferiore a 400 m2. Oggi il diritto di ricorso delle associazioni (DRA) nelle zone edificabili è concesso in modo limitato anche per progetti che non sottostanno all’obbligo dell’esame dell’impatto sull’ambiente. È per esempio applicabile a procedure per la licenza di costruzione relative a progetti di «piccola entità» dentro alle zone edificabili, quando la zona edificabile determinata dal diritto pianificatorio non corrisponde all’attuale Legge sulla pianificazione del territorio e sarebbe indicato un dezonamento.
La revisione parziale porterebbe a una distinzione arbitraria tra progetti edilizi grandi e piccoli, creando così incertezza giuridica. La superficie di 400 m2 corrisponde a una casa plurifamiliare di quattro appartamenti. La maggior parte dei progetti che rovinano edifici protetti o l’aspetto degli insediamenti non raggiungono tale ampiezza. La revisione comporterebbe quindi un potenziale danneggiamento del patrimonio storico-architettonico.
Le associazioni ambientaliste fanno un uso oculato del DRA. Le statistiche federali registrano appena 68 ricorsi l’anno (media su 5 anni), ma il loro tasso di successo è alto. Patrimonio svizzero è decisamente contrario al parziale smantellamento del DRA, un diritto sostenuto da una netta maggioranza dei votanti, il 66 per cento, in occasione della votazione popolare del 30 novembre 2008.
Stefan Kunz, Segretario generale di Patrimonio svizzero,
T 079 631 34 67, stefan.kunz(at)heimatschutz.ch
Consultazione iniziativa parlamentare Bregy 19.409: No al parziale smantellamento del diritto di ricorso
Comunicato stampa, 4 luglio 2023