Negoziare ciò che è bello: l’ultimo numero della rivista «Heimatschutz/Patrimoine» è dedicato alla bellezza, tema trattato anche nella mostra «Bijou o peccato architettonico?» in corso alla Casa del Patrimonio a Zurigo.
Da qualche settimana, alla Casa del Patrimonio è possibile visitare «Bijou o peccato architettonico? A proposito di come gestiamo la cultura architettonica», una mostra su come la società negozia il valore delle costruzioni e della cultura architettonica, e su come la popolazione si batte per preservare edifici, insediamenti e spazi non edificati.
La mostra presenta un dibattito d’attualità e le persone che si impegnano attivamente in questo campo, ma si interroga anche su perché il criterio della bellezza è un parametro negoziabile. L’ultimo numero della rivista (in tedesco e francese) illustra l’argomento con una serie di articoli fra cui:
- Che bello! Come avvicinarsi alla bellezza. Jürgen Tietz spiega come si possono valutare il brutto e il bello.
- «La gente sa dare un parere su quello che le piace»: a colloquio con Alice Hollenstein, fondatrice dello studio di consulenza Urban Psychology Consulting & Research.
- Dov’è rimasta l’estetica? Raimund Rodewald, direttore della Fondazione svizzera per la tutela del paesaggio parla di bellezza del paesaggio.
- Una casa da sogno? Cornelia Faisst, dell’Istituto di architettura e sviluppo territoriale dell’Università del Liechtenstein, offre il suo punto di vista sulla sensibilizzazione alla cultura della costruzione.
- Bijou o peccato architettonico? A proposito di come gestiamo la cultura architettonica. Bettina Riedrich, curatrice e mediatrice museale, e Judith Schubiger, Direttrice Centro Heimatschutz.
Sempre in questo numero: il Premio Schulthess per i giardini 2022 all’Associazione dei castanicoltori della Svizzera italiana, la ristrutturazione della scuola Dufour a Bienne (BE) e il ritratto di un’associazione decisa a salvare il quartiere operaio di Neudorf a Flums (SG).